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L’ERBARIO DI BARBANERA giugno 2011 MELISSA
“In Cile si beve in infuso perché si pensa che aiuti a dimagrire. Magari fosse così facile... ”
Isabel Allende
MELISSA
Melissa officinalis
Nell'antichità
Gli Arabi tenevano la melissa in grande considerazione. Furono infatti loro a scoprire i suoi effetti benefici contro gli stati malinconici. Il filosofo Avicenna così diceva: “La melissa fa il cuor contento e accresce lo spirito vitale, manda via i cattivi pensieri ed equilibra gli eccessi di bile”.
Inoltre...
Il nome melissa richiama quello del miele, non a caso è assai ricercata dalle api. Per il suo tipico aroma citronato, un po’ pungente, che sa di limone, viene anche chiamata “cedronella”.
Le virtù
Nell’uso interno la melissa aiuta la digestione ed è utile contro depressioni e altri disturbi di origine nervosa: palpitazioni, vertigini, spossatezza, allucinazioni. In quello esterno attenua cefalea e dolori articolari. In floriterapia si consiglia a chi stagna in situazioni ripetitive che producono tensione e malinconia.
Ricettario
Infuso per digerire
Ingredienti: 1 g di sommità fiorite di melissa, 100 g di acqua.
Versare l’acqua bollente sulle sommità fiorite di melissa, lasciare in infusione per 15 minuti e filtrare. Bere una tazza d’infuso caldo dopo i pasti. Si risolverà così una digestione difficile.
Tisana rilassante
Ingredienti: 5 g di foglie fresche e 5 g di foglie secche di melissa, 200 g di acqua.
Infondere la melissa nell’acqua bollente e lasciarvela riposare per 15 minuti. Filtrare e dolcificare con miele una volta tiepida. Assumerla la sera o quando si ha bisogno di una tisana rilassante.
In cucina
Le foglie fresche di melissa si possono aggiungere alla maionese, alle salse per il pesce o per la carne di maiale. Si usano anche nelle insalate, nei long drink analcolici, nei cocktail preparati con vino fresco e frizzante e nel tè.
Coltivazione e raccolta
La melissa si semina in primavera dopo aver concimato il terreno. È importante irrigare già dalla semina e durante tutta l’estate. In vaso si utilizza del terriccio standard, avendo cura di far crescere al massimo due piantine in un contenitore largo 30 cm che dovrà essere collocato in un punto semiombreggiato del terrazzo, annaffiando con regolarità, ma evitando i ristagni d’acqua. Le foglie che si vogliono utilizzare fresche si raccolgono sempre, mentre per la conservazione è meglio prima della fioritura, tra maggio e settembre. I fiori invece in giugno-luglio. Entrambi si essiccano all’ombra. La pianta deve conservare un lieve profumo allo sfregamento e non deve né ingiallire né annerire. Si mantengono poi in vasi di vetro.